Culto 05/07/2020 - Quinta dopo la Pentecoste

di Ruggero Marchetti pubblicato il 04/07/2020 22:19:44 in culto 358

MARCO 1, 1 – 15

Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Secondo quanto è scritto nel profeta Isaia: «Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero a prepararti la via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”».

Venne Giovanni il battista nel deserto predicando un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati. E tutto il paese della Giudea e tutti quelli di Gerusalemme accorrevano a lui ed erano da lui battezzati nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di pelo di cammello, con una cintura di cuoio intorno ai fianchi, e si nutriva di cavallette e di miele selvatico. E predicava, dicendo: «Dopo di me viene colui che è più forte di me; al quale io non sono degno di chinarmi a sciogliere il legaccio dei calzari. Io vi ho battezzati con acqua, ma lui vi battezzerà con lo Spirito Santo».

In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano. A un tratto, come egli usciva dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito scendere su di lui come una colomba. Una voce venne dai cieli: «Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto».

Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto; e nel deserto rimase per quaranta giorni, tentato da Satana. Stava tra le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

Dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù si recò in Galilea, predicando il vangelo di Dio e dicendo: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo».

Un pensiero dalla predicazione

thumbnail article Il “ravvedetevi” di Gesù all’inizio del vangelo di Marco è un meraviglioso invito alla gioia. Ma Gesù non si è limitato a richiamarci a cambiare il nostro modo di pensare aprendolo alla gioia. Ci dà anche i motivi, ci spiega perché noi dobbiamo essere felici. Sono le tre altre brevi frasi che, nella mirabile sintesi che Marco ha fatto della sua predicazione, accompagnano la chiamata a ravvedersi. Rileggiamo: “Gesù si recò in Galilea, predicando il vangelo di Dio e dicendo: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo»”.

Anzitutto: “Il tempo è compiuto”. In un momento preciso della storia (“dopo che Giovanni fu messo in prigione”) e in un luogo preciso del mondo (“in Galilea”), il tempo dei profeti si conclude ed inizia il tempo di Gesù. La terra viene invasa, ed ecco l'invasore: “Gesù cominciò a predicare l'evangelo di Dio”. Quando, nel 410, i Goti di Alarico entrarono in Roma e la misero a ferro e a fuoco, nessun vecchio venerabile senatore ha potuto fare finta di niente. Davanti a un'invasione che fa crollare il tuo mondo non puoi far finta di niente: finché puoi farlo, devi decidere se vuoi morire o vivere. Perché quella è per te un'ora decisiva. Così qui: Gesù annuncia la parola. E la notte finisce e sorge un nuovo sole: ora “il tempo è compiuto”.

Ancora: “Il regno di Dio è vicino”. Ascoltare Gesù è sperimentare l'impatto di una forza che irrompe nella tua vita e te la cambia. Dio ti si fa vicino. Il suo regno è lì davanti a te come realtà e insieme come possibilità, come “il cielo che si apre” anche per te. E ti spinge in avanti, ti proietta oltre l'oggi incontro al suo avvenire. È esperienza e speranza al tempo stesso...

Ed infine: “Credete nell'evangelo”. Quando le legioni di Roma sconfiggevano i nemici, l’imperatore mandava per tutte le province dell'impero gli araldi ad annunciare la vittoria. Quell'annuncio si chiamava “evangelo”, “annuncio che suscita gioia”. Veniva proclamato alle folle chiamate a fare festa. Gesù è lui adesso il solo vero “evangelo”, “l'evangelo di Dio”, la vittoria di Dio sulle potenze del male, del peccato e della morte. Ma diversamente dagli imperatori, che rivendicavano ogni volta per sé tutto il merito della vittoria, anche quando in realtà a sconfiggere i nemici erano stati i capi militari, Gesù chiama tutti a aver parte al suo trionfo. Se infatti credi che lui è “il Figlio diletto di Dio” e se anche credi che è un essere umano come te, che è tuo fratello, anche tu diventi un tutt’uno con lui, diventi come lui “figlio e figlia di Dio”. Nella vita subirai le tue prove, dovrai sperimentare il tuo “deserto” ed il tuo “tentatore”, le tue “bestie selvatiche”, ma incontrerai anche “gli angeli”. Verranno e ti “serviranno”, proprio come hanno fatto con Gesù. Ti scoprirai accanto a lui e lo scoprirai accanto a te, come la rivelazione dell'amore di Dio per te. Crederai che è “l'evangelo” che ti porta la gioia, e ha vinto e ti fa vincere con lui.

Il pastore


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