Culto 22/03/2020 - Quarta del tempo di Passione (in tempo di coronavirus)

di Ruggero Marchetti pubblicato il 21/03/2020 23:27:20 in culto 505

SALMO 23

Il Salmo 23, una confessione di fede nel Signore re e pastore , che nella sua seconda parte passa al “tu” rivolto a lui e diventa preghiera.

thumbnail article Molti oggi si chiedono se nella situazione che viviamo, noi credenti dobbiamo pregare. Certo che lo dobbiamo fare. Nella Scrittura il Signore non solo ci autorizza, ma ci incoraggia a farlo, e anzi ce lo comanda in modo molto chiaro. Pensiamo alle parole di Gesù nel vangelo di Matteo: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Qual è l’uomo tra di voi , il quale, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? Oppure, se gli chiede un pesce, gli darà un serpente? Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano?” (Mt 7, 7-11).

Ma per che cosa dobbiamo pregare? Perché il contagio cessi? Certo, anche per questo. E però penso che nella nostra preghiera al Signore dobbiamo soprattutto domandargli che ci dia di confidare pienamente in lui, anche nel dramma di questa pandemia, perché possiamo evitare due atteggiamenti sbagliati.

Da un lato l’esasperazione che ti può portare alla ribellione contro di lui che permette certe cose, o magari le vuole per punirci; e dall’altro la rassegnazione che certo, a prima vista. Può sembrare un atteggiamento più cristiano dell’esasperazione.

Non è così. Anzi, se la ribellione contro Dio può anche essere una paradossale espressione di fede (a volte, come insegna il libro di Giobbe tra la preghiera e la bestemmia il limite è sottile), la rassegnazione, che ti porta a chiuderti in te stesso ed a inchinarti, sperando di sfangarla, non al Signore vivente della Bibbia, ma a un fato senza volto, al destino cinico ed baro, non è cristiana; non esiste la rassegnazione cristiana! Sapete cosa è la rassegnazione? Non è altro che la consolazione senza consolazione dell’incredulità.

Ma allora, cosa fare? Che pensare in una situazione come questa?…

Sorelle e fratelli, esistono una pazienza e un’accettazione cristiana, un’attesa cristiana di Dio, la cui autenticità si manifesta solo là dove è attraversata dallo slancio e dall’inquietudine della preghiera credente, che cerca in Dio il suo rifugio, sempre però affidandoci alla sua sovrana libertà, al suo infinito amore.

La preghiera credente per noi oggi, che naturalmente traiamo dal Salmo 23, sia allora questa:

“Signore, noi oggi camminiamo nell’ombra della valle della morte; non temiamo alcun male, perché tu sei con noi”.

Il pastore


Il culto solo con la traccia audio.

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